Laboratorio Politico della Destra Identitaria e Creativa


venerdì 3 ottobre 2008

La tragedia finlandese vista dagli inglesi e dai finlandesi

Da: tuttuscuola.com


All'indomani dell'ennesima tragedia in Finlandia con la strage di studenti per opera di un ragazzo, avvenuta a soli dieci mesi di distanza da un analogo episodio, è interessante notare non tanto il senso dell'articolo pubblicato sul Times On Line, quanto soffermarsi sul tono delle e-mail inviate al giornale dai lettori, soprattutto dalla Finlandia.

Ne emerge una loro profonda mortificazione per l'accaduto come membri di una collettività, quasi che della colpa di uno si facessero in qualche modo carico tutti come nazione.

Non mettono al centro della responsabilità le lunghe ore di buio, né le enormi distanze fra i centri abitati che rendono difficili le relazioni, quanto il travolgente boom economico che ha portato la Finlandia ai primissimi posti nelle classifiche del benessere in Europa, spingendo gli adulti verso un carrierismo sempre più spinto e i ragazzi verso il raggiungimento esasperato dei migliori risultati scolastici possibili.

Di ciò ha fatto le spese il tessuto familiare che appare, agli occhi dei finlandesi stessi, sfilacciato, senza dimenticare che dal 1990, anno di inizio dell'ascesa economica, la Finlandia ha drasticamente tagliato le spese per le cure legate al disagio mentale.

I lettori finlandesi non accettano peraltro che si tratti questo drammatico evento come una conseguenza della loro "finlandesità"; in molti rammentano che USA e UK hanno il loro daffare con spinosissimi e frequenti episodi di violenza giovanile e di bullismo.

Una lettrice sfida chiunque in Gran Bretagna a mandare in giro da solo un ragazzino senza temere che venga rapito o brutalizzato.

In Finlandia è ancora possibile.