Laboratorio Politico della Destra Identitaria e Creativa


mercoledì 31 marzo 2010

Il governo dei Giovani

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e il Ministro della gioventù, Giorgia Meloni, hanno presentato, nella sala stampa di Palazzo Chigi, “Il Governo dei Giovani: guida pratica alle misure per i giovani italiani nei primi due anni del Governo Berlusconi”.
La pubblicazione contiene tutte le opportunità offerte ai giovani messe in campo in due anni di governo, malgrado la difficile congiuntura economica.
“Provare a restituire alla politica la capacità di dare risposte di lungo periodo” è per il ministro della Gioventù la sfida “per costruire una Italia migliore e dare, quindi, un futuro migliore alle nuove generazioni.”
Il ministro – nel corso della conferenza stampa – ha dato alcune cifre rappresentative delle cose fatte:
- Lavoro e opportunità occupazionali: Con uno stanziamento di 9 miliardi, garantita la tutela a 5 milioni 300 mila persone, per lo più giovani dipendenti delle piccole imprese e degli studi professionali, apprendisti, lavoratori interinali, cocopro.
- Casa: Istituito un fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, 24 milioni di euro per offrire le garanzie bancarie necessarie ad accendere un mutuo ai giovani sotto i 35 anni che abbiano la maggior parte del reddito derivante da contratti atipici o a tempo determinato. Con il Fondo affitti per gli Under 30, il governo ha aumentato di 20 milioni il fondo nazionale per il sostegno dell’affitto, che aiuta i nuclei familiari a basso reddito, e in particolar modo chi ha meno di 30 anni, che può contare su uno sconto più consistente rispetto alle altre fasce.
- Istruzione: 135 milioni per borse di studio destinate a 180mila studenti, ne potrà beneficiare dunque più di uno studente su 10. In Italia ci sono circa 410mila studenti universitari fuorisede che hanno visto e vedranno la loro vita studentesca migliorata dallo stanziamento di circa 80 milioni tra quelli destinati dal Miur alle residenze universitarie e quelli messi a disposizione dal ministero della Gioventù insieme all’Anci per le città universitarie.
- Ricerca: 500 milioni destinati alla ricerca di qualità. Grazie al decreto 180 e al parziale sblocco del turn over sono stati assunti oltre 4mila giovani ricercatori, mentre altri 950 sono stati assunti o hanno ricevuto la borsa di studio attraverso il bando per la ricerca di qualità da 101 milioni di euro.

Edilizia scolastica

Con lo legge 23/96, che prevede un piano di ammodernamento delle aule, il Ministero della Pubblica Istruzione ha ripartito nel piano triennale 96/98 f re le Regioni i 1.569 miliardi, dei quali 456 nel '96, 522 nel '97 e 591 nel '98. La precedenza di questi fondi è riservata al completamento di lavori già in atto, alle situazioni di maggior fabbisogno di aule e all'adeguamento degli edifici alle norme di sicurezza previste dal decreto legislativo 626/94, dalla legge 46/90 sugli impianti elettrici e dal decreto '92 sulla prevenzione agli incendi. Ma il percorso burocratico che questi fondi devono seguire prima di essere impegnati è molto lungo (può durare anche 15 mesi), e questo spiega perché i frutti delle prime due tranche (96/97) cominciano a vedersi solo ora. I parametri utilizzati dal Ministero, per l’assegnazione dei fondi hanno tenuto conto soprattutto dell'affollamento delle strutture, della precarietà degli impianti e degli edifici. È stata inoltre considerata la localizzazione territoriale, la presenza di impianti sportivi, o di edifici soggetti a vincoli storico-artistici. Oltre ai fondi appena ripartiti, per il futuro, verranno stanziati altri 385 miliardi. La legge 448/98 autorizza la spesa di 30 miliardi l’anno a partire dal 2000.

NOI RISPONDIAMO:

Entrare nel tragico mondo dell'Edilizia Scolastica equivale, come minimo, a prendersi una pesante incazzatura, però qualcuno dovrà farlo… Attualmente in Italia esistono 12.945 istituzioni scolastiche. Negli ultimi tre anni il Ministero della Pubblica Istruzione ha stanziato 1.569 miliardi, il che vuol dire che per ogni istituzione scolastica lo Stato ha elargito la somma di circa 120 milioni di lire in tre anni, ossia circa 40 milioni l’anno. Ma complimenti!!! Se andiamo avanti cosi rischieremo di trasformare delle semplici scuole in vere e proprie Regge! E poi ci sentiamo dire che c’è bisogno di finanziare le scuole private (per le quali in tre anni vengono stanziati più fondi che per le pubbliche: 1.569 miliardi per la pubblica a fronte di 1.891 per la privata) perché tanto di soldi da investire nell'istruzione pubblica ne abbiamo a sufficienza... Qualche dato per capire meglio la situazione: il 20% degli edifici scolastici italiani ha scadente l’impianto igienico sanitario; il 13% l’impianto idrico; il 19% l’impianto elettrico; l’11 % l’impianto fognario; il 14% l’impianto di riscaldamento, il 16% il tetto; i1 23% gli intonaci, l’8% le scale etc. E ancora: il 18,77% degli edifici scolastici esistenti è stato adattato a scuola e non costruito per essere scuola; solamente il 34% degli edifici ha un certificato di prevenzione degli infortuni, mentre solamente il 56% ha un certificato igienico-sanitario; dulcis in fundo (tenetevi forte!) solamente il 20,45% degli edifici scolastici italiani a provvisto di scale di sicurezza. Non andiamo avanti perché riteniamo che questi dati potrebbero favorire l’abbandono scolastico, e preferiamo non commentare perché i dati si commentano da soli...

sabato 6 marzo 2010

LETTERA APERTA DEL VICEPRESIDENTE DELLA C.P.S. di L'Aquila

“Soffermandomi a leggere le argomentazioni sulle scuole del Diario di Governo della Provincia sono rimasto sbalordito dalle nefandezze riportate. È scritto che la Provincia ha agito con risorse proprie sull’edilizia scolastica senza ricevere una lira da Governo e Regione. Personalmente non mi risulta che la Provincia abbia fatto interventi concretamente importanti.
Tuttavia la cosa che mi ha profondamente deluso (ennesima delusione che ricevo da parte di codesta istituzione) è il trovare scritto che “è continua la collaborazione e lo scambio anche con la Consulta Provinciale degli Studenti, attraverso incontri che consentono di osservare la situazione di strutture scolastiche anche dal punto di vista degli studenti”. Viene inoltre scritto che sono numerose le partecipazioni ad assemblee d’istituto e le visite con sopralluoghi nelle scuole, da parte di funzionari della Provincia.
Essendo il Vicepresidente della Consulta Provinciale degli Studenti di L’Aquila, e non essendo ancora stato contattato da nessuno, mi viene da pensare che l’amministrazione abbia sbagliato consulta. Non voglio dilungarmi in polemiche per gli edifici scolastici (sui quali non sono stati effettuati interventi di messa a norma) poiché visto che siamo in campagna elettorale rischierei di essere strumentalizzato. Noto comunque che quanto scritto sulle scuole nel Diario di Governo è in grassetto, probabilmente a scopi propagandistici; non posso pensare che, noi studenti, da sempre presi in giro da questa amministrazione veniamo usati per fini propagandistici.
Pertanto chiedo immediate scuse a tutti gli studenti della Provincia dell’Aquila. Sperando che il fatto increscioso non accada più porgo cordiali saluti.


Pierfrancesco Bencivenga
Vicepresidente della Consulta Provinciale degli Studenti dell’Aquila