Laboratorio Politico della Destra Identitaria e Creativa


venerdì 22 febbraio 2008

Con la finanziaria 2008 nuovi tagli alla scuola!!!


Ormai è certo, la finanziaria 2008/2009 prevede tagli pesantissimi al personale scolastico.
11mila posti in meno e nelle superiori si potranno fare classi di 31 alunni!

Con circolare n.19 del 1° febbraio il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato le disposizioni che disciplinano le modalità di costituzione delle classi e degli organici per l’a.s. 2008/2009.


Leggendo nelle pieghe del decreto si intuisce che l’Amministrazione tenterà in tutti i modi di risparmiare posti in ogni modo. Per esempio gli insegnanti specializzati di lingua inglese nelle scuole primarie dovranno essere utilizzati su almeno due classi.
E c’è anche una norma che dà soluzione al problema del calcolo degli organici nelle scuole superiori dove le prove di verifica per il recupero dei debiti formativi si svolgeranno dopo il 31 agosto.
La norma generale stabilisce che “non sono ammessi sdoppiamenti né istituzioni di nuove classi dopo l’inizio dell’anno scolastico, salvo nel caso di incrementi di alunni conseguenti al mancato recupero dei debiti formativi la cui verifica sia stata programmata dopo il 31 agosto”.
Ma, aggiunge il decreto, “in presenza di alunni che non hanno saldato il debito, non si procede comunque all’istituzione o allo sdoppiamento delle classi qualora il numero degli alunni per classe non superi le 31 unità”.
Per dirla brutalmente: a partire dal 2008/2009 gli alunni con gravi lacune anziché trovare un’accoglienza adeguata, saranno inseriti in classi con più di 30 alunni.

venerdì 8 febbraio 2008

25 anni dalla morte di Paolo Di Nella


Il 9 febbraio del 1983 moriva dopo sette giorni di coma Paolo Di Nella, militante del Fronte della gioventù aggredito mentre attaccava manifesti, per chiedere la riqualificazione di villa Chigi.
Sono passati ormai 25 anni da quella sera di febbraio, 25 anni che hanno visto un intera comunità umana e politica continuare la battaglia per il suo popolo, seguendo l’impegno di chi come Paolo, ha sacrificato la propria vita.
Dopo tutto questo tempo è giunta l’ora di fermarsi un attimo e di riflettere su cosa eravamo e su cosa siamo, cosa è cambiato in questi anni e cosa invece è rimasto immutato.

domenica 3 febbraio 2008

Facoltà a numero chiuso: ora conta anche il voto del diploma



Un altro passo vero la disuguaglianza

Da repubblica.it:

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha appena dato il "via libera" a un decreto interministeriale, che obbliga gli atenei a tener conto del voto ottenuto alla maturità e dei risultati conseguiti nel triennio che la precede, nel punteggio finale delle selezioni che ormai vengono svolte in un terzo delle facoltà universitarie italiane.
A formare la "dote" contribuiranno la media complessiva degli ultimi tre anni, il voto della maturità e l'eventuale lode.
Avranno un peso anche le votazioni finali, conseguite nell'ultimo triennio nelle materie che hanno diretta attinenza col corso di laurea scelto.


Secondo il ministro Fioroni, si tratta di un'altra tappa verso il traguardo della valorizzazione del merito. "Quello di oggi - ha detto in una conferenza stampa a Palazzo Chigi - è un altro tassello del percorso iniziato con la riforma dell' esame di Stato per la valorizzazione del merito e dell'eccellenza".

Ci piacerebbe far sapere al ministro Fioroni che il numero chiuso è una forte limitazione al diritto allo studio ed una selezione, se ci deve essere, si potrebbe fare durate il normale percorso universitario.


Questo provvedimento che crea nuove disuguaglianze non ci piace;
proviamo a spiegare perchè:

  • verranno penalizzati gli istituti superiori con un percorso di studi piu' difficile a favore degli istituti più "facili".
  • si rafforza il potere dei dirigenti scolastici e dei professori più faziosi che avranno una nuova arma di ricatto.

Dalla riforma dell'esame di maturità, passando per la reitroduzione del l'esame di riparazione questo provvedimento è un altra follia del ministro Fioroni. Speriamo che si ravveda presto!!!


sabato 2 febbraio 2008

Ora le donne si autofecondano!!!



Roma, 31 gen. (Adnkronos Salute) - Gli uomini? Un optional nel prossimo futuro. O al massimo relegati al ruolo di persone 'di compagnia', comunque non indispensabili per la riproduzione.

Questo uno degli scenari delineati dalla ricerca condotta dagli scienziati britannici dell'università di Newcastle, che si dicono pronti a tramutare le cellule del midollo osseo femminile in sperma. Di fatto estromettendo il maschio dal processo riproduttivo

Il risultato possibile, che gli scienziati assicurano servirà per combattere i problemi di infertilità, potrebbe però essere usato in tanti altri modi, per esempio per consentire alle coppie omosessuali, sia femminili che maschili, di avere figli con il proprio Dna.
Ma la corsa per trovare una cura all'infertilità è globale, non solo britannica. A San Francisco l'analista Greg Aharonian, che si definisce subito "un provocatore", vuole brevettare la tecnica che consentirebbe di ottenere sperma femminile e ovuli maschili. "Così cadrà la presunzione di superiorità del matrimonio eterosessuale fondata sulla capacità di procreare", dice con l'intento di far discutere.

A parte le applicazioni possibilmente controverse di queste ricerche, gli scienziati affermano con forza che con queste tecniche si possono offrire soluzioni al problema dell'infertilità che ormai riguarda una coppia su sei. E alle possibili critiche rispondono che "non è il caso di agitare spauracchi visto che si tratta di esperimenti nelle loro prime fasi. E quindi prima di arrivare a risultati concreti ci vorranno anni". Anche perchè, però, i topi creati nei laboratori dell'università di Newcastle, crescendo soffrono di seri problemi di salute. Dunque, sostiene Robin Lovell-Badge, del National Institute for Medical research di Londra, "in questo caso l'orologio della scienza va spostato in avanti almeno di 10 anni".

Di fronte allo sconcerto che si prova durante la lettura di queste novità scientifiche non possiamo far altro che ricordare le parole di Papa Giovanni Paolo II che una volta ha osservato:

“Gli scienziati, quindi, proprio perché “sanno di più”, sono chiamati a “servire di più”. Poiché la libertà di cui godono nella ricerca dà loro accesso al sapere specializzato, hanno la responsabilità di utilizzare quest’ultimo saggiamente per il bene di tutta la famiglia umana”